Con riferimento alle indennità di marzo 2020, Inps ha comunicato di avere concluso la prima fase di gestione delle domande e l’erogazione delle indennità per le posizioni che hanno superato tutti i controlli automatizzati, effettuati sulla base dei dati consolidati presenti negli archivi dell’istituto.

Gli esiti delle domande, e le motivazioni del rigetto, sono consultabili nella sezione del sito INPS denominata Servizio “Indennità 600 euro” alla voce “Esiti”, sia da parte del Patronato con proprie credenziali sia da parte del cittadino dotato di PIN.
In assenza dei requisiti previsti, le richieste di indennità risultano respinte e per tali domande non è ammesso il ricorso amministrativo, ma solo il ricorso di natura giudiziaria. Il riesame amministrativo da parte della Struttura territoriale INPS, è previsto nel caso di evidente errore/disallineamento nelle banche dati.
Nel caso, invece, di dati previdenziali alimentati sia dalle gestioni INPS che da Enti esterni (come, ad esempio, le Casse previdenziali private) e dunque di verifiche effettuate su dati amministrativi non ancora aggiornati, viene inviato un “preavviso di reiezione”, attraverso cui l’interessato può fornire un supplemento di istruttoria per l’eventuale accoglimento della domanda.