Nella prima seduta di insediamento, la nuova Assemblea dei Delegati della Fondazione Enasarco approva il budget assestato 2020 e la previsione di budget economico per il 2021. Si tratta di un atto dovuto, conseguente al doveroso rispetto dei tempi di approvazione dei documenti di programmazione previsti dalla normativa vigente e richiesti dai Ministeri Vigilanti.

Il documento è stato redatto tenendo conto solamente degli impegni ordinari e di quelli che rappresentano l’esecuzione di deliberazioni già assunte dal CdA uscente, in considerazione della prossima costituzione del nuovo Consiglio, la cui elezione è prevista per il 23 dicembre 2020. Completato l’iter statutario di rinnovo, la nuova governance avrà il compito di stabilire la programmazione e l’indirizzo strategico per il prossimo quadriennio e conseguentemente valutare se apportare revisioni al documento di budget economico 2021, che poi andrà nuovamente sottoposto all’Assemblea dei Delegati.

I documenti approvati tengono conto degli interventi deliberati nel corso del 2020 dal Consiglio di Amministrazione e dall’Assemblea dei Delegati a favore degli iscritti colpiti dall’emergenza sanitaria, rappresentati da erogazioni straordinarie per complessivi 26,4 milioni di euro e dall’anticipo del FIRR fino al 30%.

Di questi, circa 8,4 milioni sono già stati erogati o in fase di erogazione. I restanti 18 milioni e l’anticipo FIRR sono in attesa del necessario via libera da parte dei Ministeri Vigilanti.

L’Assemblea ha inoltre votato una modifica al Budget 2021, destinando parte dei costi del personale ai servizi per gli iscritti. La modifica è stata condivisa dal Collegio sindacale presente in seduta.

Le previsioni per il 2021 risentono degli effetti negativi dell’emergenza sanitaria nei confronti degli iscritti alla Cassa.

Si è stimata nel 2020 una diminuzione delle provvigioni con una conseguente riduzione del flusso contributivo, sia di previdenza che di assistenza, di quasi l’8% rispetto al 2019, decremento che si prevede in parziale recupero nel 2021.

Proprio a causa di questa riduzione e della possibile perdita di iscritti, prudenzialmente stimata il doppio rispetto a quanto avvenuto in passato, le prestazioni previdenziali potrebbero superare in valore i contributi versati. Solo alla fine del prossimo anno, con la redazione del bilancio tecnico 2020, si potranno misurare gli effetti della pandemia sulla platea degli iscritti.