Quasi un comune italiano su tre (il 28%) ha avviato almeno un progetto di Smart City nell’ultimo triennio, una percentuale che sale al 50% in quelli più grandi, con oltre 15 mila abitanti. 

Una percentuale che è destinata a crescere ancora nel prossimo triennio, con il 33% dei comuni che vuole investire nelle città intelligenti entro il 2024, anche sulla spinta del PNRR che prevede oltre 10 miliardi i finanziamenti dedicati all’interno delle diverse missioni. 

Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Smart City della School of Management del Politecnico di Milano*, presentata al convegno “Smart City, le città al centro della ripartenza.

Metà dei progetti di Smart City in Italia si trova in fase esecutiva, nel 2020 erano solo 1 su 4, segnale di un consolidamento delle soluzioni, che non sono più semplici sperimentazioni. 

I progetti attivi riguardano in maggioranza la sicurezza e il controllo del territorio (58% di quelli censiti), la smart mobility (57%) e l’illuminazione pubblica (56%).

I principali ostacoli riscontrati nella realizzazione di progetti smart per la città sono la mancanza di competenze, che interessa ben il 47% dei comuni italiani, e la mancanza di risorse economiche (43%), mentre hanno un peso inferiore le complessità burocratiche (24%), le difficoltà di coordinamento con altri attori (14%) e le resistenze interne al comune (9%).

La maggioranza delle amministrazioni comunali (il 69%) è pronta a ricorrere ai fondi del PNRR per la Smart City, investendo soprattutto in interventi di digitalizzazione ed innovazione (76%), infrastrutture sostenibili (61%) e transizione ecologica (56%). 

I fondi di certo non mancano. Secondo la stima dall’Osservatorio, i finanziamenti dedicati alle città intelligenti superano i 10 miliardi di euro.

“Questi fondi sono distribuiti sulle diverse Missioni del PNRR, perché gli interventi che rientrano nella sfera di influenza delle città intelligenti coprono molte delle dimensioni trattate – spiega Luca Gastaldi, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart City -. Il potenziale dei progetti previsti dal Piano è molto alto, ma ancora da districare.

Nei prossimi anni saranno disponibili molte risorse, ma i comuni dovranno essere in grado di sopperire alla carenza di competenze e di personale amministrativo e tecnico, che deve seguire i progetti in tutto il loro “ciclo di vita”, dall’uscita del bando alla loro implementazione. Un fattore che potrebbe incidere negativamente sui tempi di esecuzione e sui risultati degli interventi”.

Nel dettaglio, nella Missione 2 sono previsti interventi per lo sviluppo di un trasporto pubblico locale più sostenibile, col rafforzamento della mobilità ciclistica, del trasporto rapido di massa e delle infrastrutture di ricarica elettrica.

Progetti di Smart City, in particolare di smart building, rientrano anche nei fondi stanziati per l’efficienza energetica e la riqualificazione di edifici pubblici come scuole, sedi giudiziarie ed unità abitative pubbliche, in cui tecnologie IoT e di Smart Metering saranno impiegate per ridurre i relativi consumi energetici. La Missione 5 prevede lo sviluppo di piani urbani integrati, che prevedono progetti di rigenerazione urbana con l’obiettivo di trasformare territori vulnerabili in città smart e sostenibili.